La glicazione, una reazione alla base dell’invecchiamento

Longevity Talks

Non si può cercare di rallentare il proprio invecchiamento e puntare alla longevità senza sapere cos’è la glicazione, una delle cause principali dell’invecchiamento cellulare.

Come abbiamo già raccontato nei precedenti articoli, l’invecchiamento non dipende tanto dal passare degli anni, quanto dalla perdita di funzione dei propri organi e apparati, a partire da quello scheletrico e muscolare.

Anche l’invecchiamento cutaneo non sfugge a queste regole e infatti è causato da una diminuita funzionalità dei fibroblasti che porta ad un deficit nella produzione di collagene, elastina ed acido ialuronico.

La glicazione è strettamente correlata all’invecchiamento proprio perché logora l’organismo, causando una degenerazione delle proteine con conseguente perdita della loro funzione e quindi non può esistere longevità senza una riduzione di questo processo metabolico.

Che cos’è la glicazione?

La glicazione è un fenomeno strettamente collegato all’invecchiamento e alla longevità, una reazione biochimica secondo la quale molecole di zucchero, all’esterno ed all’interno delle cellule, reagiscono in modo irreversibile con le proteine. Per rendere meglio il concetto, spesso si parla anche di “caramellizzazione” delle proteine.

Come proteine, non bisogna limitarsi a pensare a quelle che costituiscono i muscoli, ma a tutte le proteine presenti nel nostro corpo con le più svariate funzioni, come ad esempio l’emoglobina, il collagene, l’albumina, le immunoglobuline.

Questo legame tra zucchero e proteina avviene in due tempi e non è favorito da enzimi, ma avviene spontaneamente e dipende da livelli elevati di glucosio nel sangue.

Come avviene la reazione tra zucchero e proteina?

Lo zucchero inizialmente reagisce con la proteina formando un prodotto relativamente instabile, chiamato immina o prodotto di Maillard. Poi, nel tempo questo si modifica ulteriormente e forma un prodotto più stabile chiamato AGE (Advanced Glycation End-product) o prodotto finale di glicazione avanzata, che è una vera e propria glicotossina.

Questi AGEs, oltre a causare la denaturazione delle proteine con conseguente perdita della loro funzionalità, interagiscono con dei recettori specifici, detti RAGE.

L’interazione con i recettori RAGE aumenta la produzione di radicali liberi, che sono la principale causa dello stress ossidativo, e di molecole pro-infiammatorie, contribuendo in maniera importante alla azione tossica degli AGEs.

Questo spiega il legame tra glicazione e i processi di invecchiamento cellulare e la conseguente insorgenza di patologie come quelle cardiovascolari, la sindrome metabolica, il diabete, l’aterosclerosi, l’ipertensione e l’invecchiamento cutaneo precoce.

Quali sono i fattori che promuovono l’insorgenza della glicazione?

Innanzitutto, è bene chiarire che la glicazione si verifica naturalmente durante l’invecchiamento, ma è importante adottare la giusta strategia per rallentarne lo sviluppo e quindi contenere i danni che può causare. Bisogna distinguere la glicazione endogena da quella esogena, rappresentata dall’introduzione degli AGEs con l’alimentazione.

La glicazione endogena è favorita soprattutto da alti livelli di glucosio nel sangue, mentre quella esogena dipende sia dalla qualità dei cibi che dal metodo di cottura utilizzato.

Per ridurre quindi la formazione degli AGES endogeni è necessario limitare tutti gli alimenti che causano un brusco innalzamento della glicemia e quindi soprattutto lo zucchero, i dolci, ma anche i cereali raffinati e gli alimenti prodotti con farine raffinate.

Anche in questo caso le basi sono quindi rappresentate da un’alimentazione a basso carico glicemico e da un’adeguata attività fisica, per mantenere la corretta funzionalità dell’insulina, quell’ormone che trasporta il glucosio libero nelle sue riserve e non lo lascia in circolo.

Per quanto riguarda invece l’introduzione degli AGEs con la dieta, gli alimenti che ne contengono un numero maggiore sono sicuramente la carne, i formaggi, soprattutto quelli più grassi e i prodotti da forno.

Molto più salutari sono invece le cotture che utilizzano un calore più umido come il vapore, la bollitura o la cottura in umido.

Bisogna però fare anche attenzione ai prodotti confezionati perché l’industria alimentare aggiunge volontariamente AGEs agli alimenti per rendere i cibi più appetibili.

Quali sono i danni causati dalla glicazione sulla longevità?

Andando a denaturare le proteine e causando la loro perdita di struttura e funzione, i danni causati dalla glicazione sono molto generalizzati e si manifestano sia a livello localizzato che sistemico.

Li troviamo, per esempio, a livello cutaneo con la degenerazione del collagene e dell’elastina, le due proteine più abbondanti. È proprio questo che rende la pelle più rigida e meno elastica, favorendo un precoce invecchiamento cutaneo.

La glicazione però causa anche l’ispessimento dei vasi sanguigni promuovendo le patologie cardiovascolari e persino a livello dell’occhio determina l’ispessimento del cristallino e l’insorgenza della cataratta.

 

Cosa fare quindi per limitare la glicazione e rallentare il proprio invecchiamento?

Sicuramente è importante tornare ad un’alimentazione più naturale, limitando gli esaltatori di sapore, lo zucchero e i condimenti grassi, facendo invece uso ad ogni pasto di verdure, olio extra vergine d’oliva, spezie ed erbe aromatiche.

Inoltre consigliamo il test del DNA, per andare a ricercare le varianti nel proprio corredo genetico che aumentano la predisposizione individuale alla glicazione, comportando un aumento del rischio di andare incontro a malattie cronico-degenerative mediate dall’infiammazione e dallo stress ossidativo.

Una volta consapevoli di avere queste varianti sfavorevoli alla glicazione, si è sicuramente più responsabilizzati nell’attenersi al corretto stile di vita per limitarne la progressione.

È poi una buona abitudine assumere quegli integratori che contrastano l’invecchiamento come l’antiossidante Longevity+ e il Collagene, utili a compensare i danni della glicazione e rallentare il proprio invecchiamento cutaneo.