DNA Skin Aging analizza alcuni geni le cui varianti sono responsabili della predisposizione genetica all’invecchiamento cutaneo precoce. Fornisce informazioni relative alla qualità delle fibre collagene che costituiscono l’intelaiatura di sostegno dei nostri tessuti.

Infatti alcune varianti genetiche possono aumentare il rischio, rispetto alla media della popolazione generale, che i fibroblasti producano fibre collagene di cattiva qualità, cioè alterate nella struttura. Pertanto, in presenza di questi polimorfismi sfavorevoli, la cute risulta meno resistente alle cause intrinseche dell’invecchiamento e più sensibile agli insulti ambientali (raggi solari, fumo, farmaci, alimentazione scorretta, ecc.) con tendenza ad un invecchiamento precoce.

Il test offre anche informazioni relative al rimodellamento della matrice del derma con particolare riferimento alla presenza di caratteristiche genetiche che possono predisporre ad una aumentata attività enzimatica delle metalloproteinasi. Tali enzimi determinano un rimaneggiamento distruttivo delle proteine extracellulari del derma quali collagene, elastina e proteoglicani con conseguente accelerazione dell’invecchiamento cutaneo.
Viene analizzata anche la suscettibilità individuale alla infiammazione, allo stress ossidativo e alla glicazione, processi cardine dell’invecchiamento cellulare.

Infine, emergono suggerimenti e raccomandazioni personalizzate relativi agli alimenti da prediligere e da evitare ed allo stile di vita da adottare.

Con il contributo del test Skin Aging il medico/Longevity Expert, in relazione al quadro clinico complessivo, può pianificare un regime alimentare e di prevenzione fatto su misura e consigliare percorsi personalizzati di integrazione e/o di medicina estetica e/o estetica avanzata adatti alle esigenze specifiche.